ANELLO DI CARAMOLA

L’intera area del sentiero T982, l’anello di Caramola, si snoda lungo il versante N-E di Monte Caramola formato da una lunga serie di cime boscate con alcune piccole “finestre” dal panorama mozzafiato; confinante con la Riserva Naturale Orientata “del Rubbio”, in parte interessata dal nostro itinerario per il rientro al Rifugio La Caserma.

La porzione di sentiero T982A parte dalla località “la Caserma” per poi procedere sulla strada che conduce fino alla radura del Lago d’Erba (1344 m s.l.m), piccolo stagno spontaneo importante per la presenza di specie acquatiche; dove si incontra il cartello della Riserva Rubbio. A questo punto bisogna oltrepassare il cancello, avendo cura di richiuderlo, salire lungo il sentiero che ne percorre tutta la lunghezza passando per le coste di “Ciuccio Morto”. Si arriva così al cancelletto posto alla fine, che segnala l’uscita dall’area protetta posta sul crinale di “Petto Gentile”. Qui, a “cancello tre confini” termina il percorso di 982A (1487m s.l.m.).
Il sentiero T982 parte sempre da rifugio “La Caserma” in prossimità della fontana (1311m s.l.m)  per raggiungere la vetta di M. Caramola (1511m s.l.m). Si tratta di una facile camminata, seppur lunga, dentro ad uno spettacolare bosco di faggi ricco di agrifoglio, lIex aquifolium, e di edera; in primavera si possono scorgere bellissime fioriture di giglio rosso, campanule e di orchidee selvatiche, in autunno diverse specie fungine popolano i luoghi più umidi del bosco.
Dalla “Caserma” si prosegue lungo la stradina sterrata fino ad arrivare a Fontana Cocuzzo per poi risalire fino alla cima di M. Caramola da cui si può ammirare lo spettacolare invaso di Monte Cotugno e i tanti paesi aggrappati alle pendici di monti lontani, per scendere poi lungo le coste di Caramola, fino ad arrivare alla Riserva Rubbio e innestarsi al T982A per far ritorno al rifugio “La Caserma”.
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PUNTI D'INTERESSE

LAGO D'ERBA

Il Lago d’Erba è situato nella riserva orientata del “Rubbio”, classificata come Zona di Protezione Speciale. La riserva ha un’estensione pari a 212 ha  ed un’altitudine compresa tra i 1200  ei 1581 m s.l.m. (vetta del Monte Caramola).

Formatosi per la presenza di una depressione naturale a fondo impermeabile che ha permesso l’accumulo e il ristagno delle acque meteoriche e di risorgiva; si tratta di un ambiente lentico caratteristicamente ricolmo di acqua nel periodo invernale ma completamente in asciutta nel periodo estivo.
La vegetazione che si sviluppa è costituita in prevalenza da grandi Carici quali: Carex otrubae, C. vescicaria,C. rostrata, popolamenti floristicamente molto poveri, che tendono ad essere dominati dalle sole Carex.
I Cariceti generalmente vengono annoverati tra i tipi di vegetazione che si affermano negli ambienti di transizione tra terra e acqua, sulle sponde di paludi e acquitrini, e rivestono anche un grande interesse fitogeografico, giacché costituiscono dei relitti di aggruppamenti favoriti, nel passato, dal clima più freddo ed umido.
Mancano le piante acquatiche propriamente dette, le cosiddette “Idrofite” caratterizzate dall’essere totalmente o parzialmente sommerse dall’acqua per tutta la durata del loro ciclo vitale.
Nella cintura più esterna del Cariceto si rinvengono diverse specie a rimarcare il carattere di ambiente fresco e umido quali: Scirpoides holoschoenus, Chaerophyllum hirsutum, Epilobium montanum, Solanum dulcamara, Mentha.

RISERVA DEL RUBBIO

La Riserva Orientata del “Rubbio” istituita nel 1972 è stata successivamente classificata anche come Zona di Protezione Speciale (ZPS) nell’ambito della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea, in virtù della presenza di avifauna dal consistente valore naturalistico (falco pecchiaiolo, nibbio reale, picchio nero, nibbio bruno, biancone, picchio rosso mezzano) e come SIC, sito d’importanza comunitaria, denominato “Lago Duglia, Casino Toscano e Piana di San Francesco”.

Ad oggi tale SIC “Lago Duglia, Casino Toscano e Piana di San Francesco” è stato designato come ZSC, zona speciale di conservazione, con un Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 13 settembre 2013. Il territorio della riserva Rubbio e delle zone contermini rientrano nella designazione di venti ZSC della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Basilicata. L’importanza dell’Area Protetta trova fondamento nella natura relitta del bosco a consociazione faggio-abete bianco (Fagius-Abies), risultato di antiche foreste di abete bianco ampiamente diffuse sulle pendici del monte Pollino e in altre montagne appenniniche, ed oggi fortemente contratte a piccoli nuclei associati a faggio.  La riserva Rubbio rappresenta pertanto una delle stazioni più importanti per la sopravvivenza dell’abete bianco allo stato spontaneo. Nella Riserva sono presenti alcuni piccoli stagni e laghetti temporanei, il laghetto “Ciuccio Morto”, unico sito all’interno della Riserva nel quale si è riscontrata la presenza di acqua stagnante anche durante il periodo estivo e il “Lago d’Erba”, bacino stagionale posto all’ingresso nord, caratterizzato da abbondante vegetazione igrofila.

TRE CONFINI

La località Tre Confini si trova nella Riserva Orientata Rubbio. Raggiungibile in un’oretta di camminata dal Rifugio Caserma, è caratterizzata da un belvedere che permette di vedere quasi tutte le vette del Pollino. Si chiama tre confini perchè l’area è situata tra i Comuni di Francavilla in Sinni, San Costantino Albanese e San Severino Lucano. Punto di partenza per raggiungere Piano Iannace.

MONTE CARAMOLA

Il Monte Caramola , con la sua stupenda e maestosa faggeta, è la meta ideale per chi ama la natura e la tranquillità, ma anche per chi vuole dedicarsi a lunghe escursioni o alle semplici passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike. Qui ogni stagione riserva un’armonia di colori ed il fascino di un piccolo mondo che si rinnova: in primavera, con le mille fioriture; in estate, con la frescura delle foreste; in autunno, con i profumi delle caldarroste e dei funghi; in inverno, con il candore della neve.

Il Monte, secondo alcuni storici, prende il nome dal beato da Caramola che qui visse.
Giovanni, nato a Tolosa nel 1280, ben presto si trasferì nell’eremo si San Saba, lungo la sponda sinistra del Sinni, poi scelse un “rumitorio” sul Monte Caramola, per finire i suoi giorni nell’Abbazia del Sagittario di Chiaromonte. Questo Personaggio che non è stato elevato agli onori dell’altare da parte della Chiesa, tuttavia è stato venerato per lungo tempo come beato e, in un documento notarile del 1383, viene denominato addirittura san Giovanni da Caramola e ciò ne evidenzia la virtù.